Ristrutturazione appartamento a Torino Piazza Rivoli: luce, equilibrio e identità

Quando i nuovi proprietari hanno trovato questo appartamento in Piazza Rivoli, si sono rivolti a noi per capirne il potenziale. Gli spazi ampi, la doppia esposizione e la luminosità naturale erano promesse di vita quotidiana serena, ma l’impianto originale, datato e frammentato, chiedeva una nuova visione. Insieme ai committenti, l’architetto Giulia Garnero e l’interior Designer Laura Bassignana hanno avviato un percorso condiviso, fondato sull’ascolto e sulla comprensione delle loro esigenze: due professionisti che lavorano spesso da casa e desiderano ambienti funzionali, caldi e personali. L’obiettivo era dare forma a un luogo autentico, in cui la luce fosse guida e la materia racconto. È da questa sensibilità che è nato il progetto: un dialogo continuo tra equilibrio, intimità e convivialità contemporanea.

Obiettivi del Progetto

Dall’analisi dell’immobile e dal confronto con i committenti, sono emersi obiettivi chiari e condivisi. La priorità era restituire fluidità visiva agli spazi, migliorando la percezione della luce e ridefinendo le funzioni in modo armonico. Ogni ambiente doveva coniugare comfort e identità, offrendo luoghi distinti per il lavoro e per il riposo, senza sacrificare la sensazione di ampiezza. Sul piano estetico, abbiamo scelto una palette chiara e naturale con richiami colorati, prendendo spunto dal gusto personale dei clienti, per evocare serenità e freschezza. L’intero progetto si fonda sull’idea che il benessere nasca dall’equilibrio tra ordine, luce e materia.

Il Processo Creativo

Introduzione

Ogni progetto Piovano nasce da un ascolto profondo. In questo caso, la sfida era doppia: trasformare un grande appartamento frammentato in una casa contemporanea, capace di accogliere lavoro, vita privata e ospitalità. Abbiamo  reinterpretato la distribuzione interna, creando un flusso continuo tra le aree della casa e valorizzando la luce naturale come principale strumento compositivo. La luce orienta la mente e regola l’equilibrio interiore. La nuova cucina, spostata accanto al soggiorno, diventa cuore pulsante della casa; le camere si organizzano attorno a un disimpegno attrezzato, mentre gli studi trovano la loro autonomia. Tutto nasce da un principio: spazi che respirano, funzioni che dialogano.

Lo stato di fatto

155 m² al piano nobile di Piazza Rivoli, doppi affacci Nord‑Est/Sud e una distribuzione “storica”: soggiorno separato da tinello e cucinino, 4 camere, 2 bagni, corridoi generosi. L’impianto racconta ordine e misura, ma frammenta luce e funzioni. I due ingressi sono una risorsa rara: aprono scenari di privacy e flessibilità. Il cuore della casa, però, è in ombra e chiede continuità visiva; i corridoi hanno lo spazio per diventare contenimento utile. Tra i vincoli, la mappa dei montanti/scarichi per la nuova cucina, alcuni setti da verificare, la logistica di lastre 120×278 e la necessità di controllo acustico negli studi e in camera. Da qui nascono gli obiettivi: più luce utile, flussi chiari, due postazioni di lavoro ergonomiche, suite ospiti autonoma e materiali capaci di dare identità senza sovraccaricare.

Divisione degli Spazi – Modifiche apportate

Entriamo dall’ingresso principale e la casa si apre per gradi: di fronte troviamo l’ampia cucina, spostata accanto al soggiorno. Tra i due ambienti, una porta vetrata decorativa filtra suoni e odori senza interrompere la continuità visiva. La percezione di continuità riduce il carico cognitivo. L’isola diventa il punto d’incontro e di condivisione.
A lato della cucina, una delle camere è stata trasformata in studio, vicino alla vita della zona giorno ma protetto nella sua riservatezza.
A sinistra dell’ingresso si sviluppa il corridoio, ora pensato come spina attrezzata: un ritmo di armadiature che ordina il quotidiano, accompagnato da una vetrata fissa — richiamo geometrico alla porta del soggiorno — che permette alla luce naturale della portafinestra della camera adiacente di attraversare lo spazio.
Lungo questo percorso si accede alla zona notte: qui trovano posto la camera matrimoniale con cabina armadio e bagno padronale, un bagno/lavanderia, un ripostiglio e il secondo studio.
Altro elemento importante è il secondo ingresso, dedicato all’accesso della suite ospiti con bagno privato, che garantisce piena autonomia.

La scelta dei materiali

Il linguaggio materico è semplice e raffinato. Il parquet in rovere naturale a spina ungherese accompagna i percorsi con continuità, trasmettendo calore e stabilità. Nei bagni, le ceramiche alternano cromie di verde, ocra e grigio, evocando sensazioni diverse: energia, quiete e equilibrio. La cucina gioca su contrasti eleganti: il verde Amazzonia incontra il top in Fokos Grafite e lo schienale in Verde Alpi, creando un baricentro visivo che racconta identità e misura. Ogni superficie, dal gres effetto marmo alle laccature, è scelta per stimolare il tatto e amplificare la luce. Nulla è decorativo, tutto è esperienziale: la casa comunica attraverso texture e riflessi.

La pavimentazione

Il rovere a spina ungherese è la linea melodica della casa: caldo al tatto, leggibile alla vista, accompagna i percorsi con un ritmo regolare che favorisce orientamento e calma percettiva. La texture spazzolata invita al passo, smorza i riflessi e migliora il comfort visivo. Nei bagni, le ceramiche interpretano il carattere degli ambienti: cromie verdi, ocra e grigio per evocare natura, energia controllata e sobrietà. La scelta risponde a principi di neuroarchitettura: continuità per ridurre lo stress cognitivo, variazioni materiche mirate per segnare funzioni e momenti del giorno

Rivestimenti e sanitari

Abbiamo scelto superfici che parlano il linguaggio della materia. Nel bagno padronale, lastre in gres effetto marmo pure statuario incontrano sanitari carbone: un contrasto netto ma morbido, elegante senza rigidità. Nel bagno ospiti, la piastrella Piece Siena scalda lo sguardo e accoglie la luce; nella lavanderia, le piastrelle  Pigmento verde e le Calacatta Emerald energizzano un ambiente tecnico senza appesantirlo. Le texture aiutano le funzioni: superfici più tattili nelle zone di contatto, finiture più riflettenti dove serve luce. La scelta è condivisa con i committenti per evocare ordine, comfort, identità.

Illuminazione e Impianto Elettrico

La luce è stata trattata come materia viva. Gli affacci opposti permettono una luminosità costante, che cambia tono durante il giorno e modella i volumi. La vetrata nel corridoio filtra la luce, creando un equilibrio tra trasparenza e privacy nella zona disimpegno. L’illuminazione artificiale è calibrata su tre livelli: luce tecnica per le zone operative, luce diffusa per il comfort visivo e accenti caldi per l’atmosfera serale.

Arredamento

Gli arredi, progettati e forniti da Piovano Home Design, sono stati pensati per dialogare con gli spazi e con la luce. La cucina Time/Kalì alterna tonalità neutre e verdi, mentre nel living il tavolo tondo in marmo bianco e le sedute in tessuto verde pino aggiungono una nota conviviale e naturale. Negli studi, i piani di lavoro ampi e le librerie su misura bilanciano funzione e leggerezza; nella camera matrimoniale, il blu della parete dietro il letto e i dettagli in vetro rosso creano un’atmosfera intima e personale. Ogni ambiente custodisce un equilibrio tra estetica e praticità, segno distintivo del metodo di Giulia Garnero: progettare con empatia, abitare con consapevolezza.

I Risultati

La cucina

La cucina accoglie con un verde profondo che calma lo sguardo e una luce laterale che scorre lungo il top in gres Fokos Grafite. L’isola è la prima tappa del percorso: piano a induzione con aspirazione integrata, bordo sottile, sedute rivestite in tessuto verde che invitano alla sosta. Il controsoffitto incornicia un binario tecnico; tre cilindri neri cadono come note, disegnando un cono morbido sui gesti quotidiani. Sulla parete operativa i pensili millerighe chiari alleggeriscono il volume, mentre lo schienale Verde Alpi vibra tra venature fredde e calde. Le colonne raccolgono forno e dispensa con linee pulite; una nicchia in rovere introduce calore domestico e misura le pause del racconto. La porta vetrata filtra verso il soggiorno senza spezzare la continuità. Tutto è a portata di mano, i flussi sono intuitivi, il suono resta ovattato. Qui la casa lavora bene e si sta bene: funzionalità ordinata, comfort percettivo, estetica coerente.

Zona pranzo

La porta si apre e la casa risponde con una sospensione scultorea che galleggia sopra il tavolo tondo: il gesto è conviviale, immediato. Il parquet a spina ungherese guida l’entrata con un disegno orientato verso la finestra; la luce del pomeriggio rimbalza sui tessuti verde pino delle sedute, riprendendo la palette della cucina. Il verde alto del cactus dialoga con i profili scuri della vetrata scorrevole che introduce il living, mentre le pareti chiare mantengono il rumore visivo sotto controllo. Dalla soglia si percepisce la gerarchia: ingresso raccolto, pranzo al centro, tecnologie ridotte a segni (prese e TV incassate). Il comfort è una combinazione di luce diffusa, materiali morbidi e proporzioni corrette; qui comincia la narrazione domestica, tra colazioni lente e cene partecipate, connessa al resto della casa da passaggi fluidi e visioni trasversali.

La zona TV

La zona TV è una nicchia di quiete attiva. La libreria del cliente è stata riadattata, essa intreccia pieni e vuoti: vani aperti per i libri, ante scure a scorrere che nascondono il necessario, un piano sospeso arancione che alleggerisce e dà ritmo. Il grande schermo si incastra nel disegno senza dominare. La carta da parati botanica, incorniciata come un quadro, introduce profondità e un verde polveroso che dialoga con la palette di casa. La luce è soffusa: applique cilindriche per l’atmosfera, riflessi morbidi sul parquet a spina che guida il movimento. È uno spazio per rallentare: serie, libri, conversazioni a bassa voce. Obiettivo raggiunto: comfort visivo e acustico, con una presenza tecnologica discreta e ordinata.

La camera matrimoniale

Il blu profondo della parete dietro al letto definisce subito la scena: un colore che raccoglie la luce e restituisce quiete. Al centro, il letto imbottito dalle linee morbide accoglie tessuti geometrici azzurri e cuscini in broccato rosso, dialogando con il lampadario veneziano in vetro rosso che introduce un accento ironico e personale. Le tende filtranti sfumano la luce del balcone, creando un’atmosfera ovattata e intima. Sul pavimento, il parquet a spina ungherese mantiene continuità visiva con il resto della casa, mentre l’armadio su misura e le lampade da tavolo bilanciano estetica e funzione. Ogni elemento parla di misura: nessun eccesso, solo proporzioni e colori che favoriscono il riposo e raccontano la personalità dei committenti.

Il bagno padronale

Nel bagno padronale la materia diventa protagonista. Le superfici in graniglia grigia si alternano al rivestimento effetto marmo Calacatta, creando un equilibrio tra rigore e sensualità tattile. I sanitari color carbone e i lavabi in appoggio, anch’essi scuri, definiscono un ritmo cromatico deciso che trova nella luce naturale e nei riflessi del gres la sua controparte più delicata.
Il mobile lavabo in nuance petrolio lega le tonalità del resto della camera matrimoniale, mentre il termoarredo e i dettagli cromati aggiungono un tono tecnico e contemporaneo. L’atmosfera è raccolta ma luminosa, grazie al gioco tra finiture opache e lucide. Ogni elemento è calibrato per un’esperienza di benessere visivo e materico, dove la percezione del calore e la solidità dei materiali trasmettono equilibrio e comfort quotidiano.

Lo studio

Lo studio , di cui gli arredi erano già di proprietà dei committenti, è un piccolo ecosistema di luce e verde, dove la funzionalità incontra la serenità visiva. La grande portafinestra riversa nell’ambiente un bagliore naturale che accarezza le superfici chiare e le trasparenze delle sedie in policarbonato, rendendo lo spazio arioso e sospeso. Il tavolo tondo in marmo bianco diventa fulcro di concentrazione e dialogo, mentre le librerie metalliche, miste nei toni del grigio e del verde salvia, scandiscono le pareti come un archivio personale di conoscenza. Le piante d’appartamento, distribuite con cura, filtrano la luce e introducono un ritmo naturale che favorisce calma e produttività. La luce artificiale, discreta e puntuale, accompagna le ore di lavoro senza mai invadere. È uno spazio di equilibrio dinamico: accogliente come una stanza domestica, ma preciso come un laboratorio creativo.

Conclusioni

progetto di Piazza Rivoli è il risultato di un dialogo costante tra esigenze e visione, tra tecnica e sensibilità. L’arch. Giulia Garnero e l’Interior Designer Laura Bassignana hanno guidato l’intervento con uno sguardo attento all’emozione e al benessere, trasformando la complessità distributiva in una narrazione armonica. La casa oggi accoglie luce, comfort e identità, restituendo ai committenti uno spazio che parla di loro e con loro. È una ristrutturazione che unisce misura e calore, e che, come ogni progetto Piovano, racconta una verità semplice: la bellezza nasce dall’equilibrio tra forma e vita.

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